Gli impianti dentali sono delle specie di viti artificiali che vengono inserite nelle ossa mascellari per supportare delle protesi, fisse o mobili, o utilizzate per fini ortodontici.
L' utilizzo ortodontico (per raddrizzare i denti) di impianti standard o di microimpianti è ancora abbastanza limitato. Il maggior utilizzo degli impianti è senza dubbio ai fini protesici.
PERCHE' INSERIRE UN IMPIANTO DENTALE?
_ per sostituire uno o più denti andati perduti;
_ per stabilizzare una protesi mobile, anche una protesi totale;
_ per passare da una protesi mobile ad una protesi fissa.
Dato che l'impianto è una vite che sostituisce artificialmente la radice di un dente andato perduto, l'impianto può essere usato per mettere una capsula, per mettere un ponte, per mettere tutti i denti fissi.
INSERIRE UN IMPIANTO Dato che l'impianto dentale è una vite che va inserita nella struttura ossea, per inserire un impianto è necessario:
_ incidere la gengiva; (evitabile con la chirurgia guidata tramite TAC)
_ scoprire l'osso; (evitabile con la chirurgia guidata tramite TAC)
_ perforare l’osso;
_ inserire una vite implantare della dimensione adatta alla struttura ossea disponibile;
_ richiudere la zona suturando la gengiva.
Detta così sembra una procedura particolarmente cruenta ma in realtà non lo è.
La procedura di inserimento di un impianto dentale è per forza basata su una chirurgia pulita e rispettosa dei tessuti, pena la mancata osteointegrazione dell'impianto (cioè l’impianto non si fisserebbe all’osso).
L'inserzione di un impianto è una procedura ASSOLUTAMENTE NON DOLOROSA, in quanto eseguita in anestesia locale. In realtà anche il disagio post-operatorio è limitato. I pazienti che hanno ricevuto un impianto dentale, lo paragonano al decorso post-estrazione di un dente (un po' di gonfiore, un po' di fastidio). Quindi, durante l'intervento implantare non si sente (ovviamente) niente e dopo l'intervento si sente un fastidio come quando ci si fa togliere un dente. Con comuni antidolorifici si riesce a controllare il fastidio.
I TEMPI PER LA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PROTESICI SU IMPIANTI
La tecnica standard e più collaudata di utilizzo degli impianti dentali prevede classicamente la seguente tempistica:
si inserisce l'impianto;
dopo una settimana si rimuovono le suture;
4 mesi dopo si scappuccia, cioè si scopre l'impianto che era coperto dalla gengiva;
2 settimane dopo si avvita il monconcino-abutment e si prendono le impronte per la realizzazione del lavoro protesico (capsula, ponte o protesi);
a seconda del lavoro protesico dopo circa 2-4 settimane il dente definitivo viene cementato o avvitato al moncone (oppure viene consegnata la protesi mobile).
Da quanto appena visto si nota che inserire un impianto comporta dei tempi lunghi di guarigione e numerose sedute dal dentista. Dalla perdita del dente al dente finito su impianto passano svariati mesi, anche un anno. In questo periodo di tempo il paziente può portare un dente provvisorio, ma spesso si tratta di un provvisorio mobile.
Una procedura oramai consolidata è il carico immediato degli impianti: sull’impianto appena inserito si cementa un dente provvisorio. Praticamente si bruciano i tempi di osteo-integrazione, i tempi che venivano concessi per far attecchire l’impianto all’osso. Detta così sembra una gran bella cosa e lo è ma ottiene risultati paragonabili alla tecnica classica SOLO in casi selezionati dove, ad esempio, la struttura ossea è valida ed abbondante e l'impianto ha una ottima stabilità primaria. Questo non è sempre possibile!
LIMITI ANTATOMICI NELL’INSERZIONE DEGLI IMPIANTI DENTALI
Per chi non ha molta struttura ossea il problema é quello di dover avvicinarsi, se non invadere, a spazi molto delicati all'interno dell'osso. Si tratta del seno mascellare dell'arcata superiore e del nervo mandibolare nell'arcata inferiore. Queste zone rappresentano il confine della implantologia ordinaria da quella straordinaria. Per avvicinarsi al nervo mandibolare o invadere il seno mascellare (eseguendo un rialzo del seno mascellare) bisogna conoscere alla perfezione l'anatomia e le tecniche chirurgiche come l'impiego di prodotti per la rigenerazione del tessuto osseo (membrane, osso sintetico, innesti, ecc.). C'è comunque da cosiderare che tutte le metodiche di crescita guidata dei tessuti necessitano di tempi lunghi di guarigione e allungano il piano di trattamento talvolta in maniera significativa.
PERCHE' E' MEGLIO UN IMPIANTO DI UN PONTE?
Ci sono molti svantaggi nel perdere i denti naturali: se un dente viene perso e non viene sostituito, i denti adiacenti possono spostarsi dalla loro normale posizione. Denti storti o affollati oltre a compromettere la normale masticazione, sono più difficili da pulire favorendo l'insorgere di carie e disturbi gengivali (malattie parodontale). Per cui, quando un dente viene perso, è meglio sempre sostituirlo.
Il classico sistema per rimpiazzare un dente mancate è il ponte fisso. In pratica si costruisce una protesi fissa ancorandosi sui denti adiacenti. Si lavora il dente anteriore al dente perso, lo si rimpicciolisce rendendolo tronco-conico. Si lavora poi il dente posteriore al dente mancate, facendo la stessa cosa, poi si costruisce un ponte di tre denti Questo ponte si ancora ai denti adiacenti, trasferendo il carico masticatorio su questi. In pratica per sostituire un dente occorre metterne ben tre. Oltretutto i denti vicini al dente perso non rimangono più integri e devono sopportare il carico masticatorio del dente mancante. Questo è il ponte tradizionale, che va cementato sui denti naturali vicini al dente mancante da sostituire, denti che devono prima essere preparati (rimpiccioliti). Invece di fare un ponte tradizionale di tre denti, si può mettere un singolo impianto e fargli portare un dente singolo; il dente mancante, appunto! L’impianto ha, per così dire, un MINOR COSTO BIOLOGICO, perché non occorre alterare dei denti sani per mettere un dente mancante.
COSTI DEGLI IMPIANTI
Mediamente un dente con impianto costa meno di un ponte fisso di tre elementi. Non ci sono differenze significative, quindi è preferibile anche dal lato dei costi, quando possibile, inserire un impianto. Per avere un idea esatta del costo di un impianto, bisogna per forza venire in studio e fare un preventivo di spesa, previa visita e previo esame delle radiografie o della TAC.
GLI IMPIANTI HANNO UNA DURATA?
La durata di un impianto dipende da vari fattori. Oltre la capacità dell’operatore e la qualità e quantità dell’osso, altri fattori sono determinanti quali: una buona igiene orale e l’abitudine al fumo. Come tutte le pratiche chirurgiche, esistono studi clinici dove risulta che la percentuale di “sopravvivenza” di un impianto a distanza di 10 anni dall’inserimento varia dal 90% al 98% (a seconda della fonte delle statistiche) ma quando siamo in presenza di soggetti fumatori le statistiche cambiano sensibilmente portando le percentuali di successo a distanza di 10 anni al 45%.